Oltre a una semplice tendenza sempre più influente nel mondo dell'interior decoration, lo stile japandi si distingue per essere una vera e propria filosofia di lifestyle. Architetti e interior designer hanno interiorizzato questo incontro tra due concezioni dell’abitare, quella nordica e quella giapponese, distanti geograficamente, ma prossime per molti punti di contatto. Un incontro che vede la progettazione degli spazi come scelta delle soluzioni più funzionali per chi dovrà viverli. Non si arreda per riempire uno spazio vuoto, ma per rispondere a un bisogno.
Ma, precisamente, che cos'è lo stile japandi? Innanzitutto, le origini. Il nome Japandi nasce proprio dalla crasi tra i due poli da cui prende vita: Jap (Japan) e Andi (Scandinavian).
Il momento di innesco contemporaneo di questa ibridazione sembra risalire al 1950, in occasione del primo viaggio dello scultore e designer giappo-americano Isamu Noguchi in Giappone. Rimasto affascinato dalla tradizionale tessitura dei cesti di bambù, Noguchi progettò l’iconica Bamboo Basket Chair, simbolo dell’incontro tra la cultura nipponica e quella occidentale.
Filosoficamente, il punto di contatto è la commistione tra il wabi-sabi orientale, la ricerca della bellezza nell’imperfezione, e i principi di benessere Hygge, l’arte scandinava del trarre godimento dalle cose semplici. Trasportato nella visione estetica, questo risulta essere un mix perfetto tra l’elegante essenzialità dello stile orientale e la semplicità minimalista di quello nordico. Uno stile minimal aggiornato nella sua versione più calda e accogliente.
Nei rivestimenti della casa stile japandi e nel suo arredamento tutto deve essere votato alla semplicità e all’essenziale. Questo aspetto è fondamentale, perché è proprio l'elemento che accomuna le due culture come regola di vita. Al bando le decorazioni affettate e il massimalismo quindi: ogni elemento è condensato a ciò che è davvero necessario. Si può infatti immaginare lo stile giapponese scandinavo come un raffinato gusto minimal, "scaldato" nel suo effetto finale dai colori e dai materiali di cui si anima.
Per quanto riguarda la color selection, la palette di riferimento è ovviamente quella dei toni naturali. Grigi, beige, marroni, votati a ispirare serenità e connessione con il mondo della Natura. Ma c’è una certa libertà nella gestione dei colori, derivata soprattutto dalla parte scandinava e dalle evoluzioni più moderne di influenza orientale.
Più lontano dalla cultura giapponese tradizionale, la concessione ai toni scuri e profondi esiste soprattutto in relazione a colori freddi come verdi e blu. Il risultato è una versione più elegante dello stile japandi.
Tra i materiali di riferimento, sicuramente il legno, tendenzialmente nelle sue essenze più chiare, ma come detto non si escludono anche quelle scure. L'importante è che non sia mai tinteggiato, ma sempre espressione di colorazioni naturali. Tra i tessuti, il lino e la iuta fanno emergere la materialità della fibra tessile grezza con decisione, così come complementi d’arredo intrecciati in bambù o vimini. Anche la carta, così presente nell' arredamento giapponese tradizionale, trova spazio nella scelta dei diffusori da applicare sulle lampade per creare atmosfere ovattate.
Riassumendo alcuni punti essenziali dell'arredamento in stile giapponese e japandi:
Dopo aver visto in che modo il japandi si caratterizza come stile di vita, cercheremo di rispondere alla domanda: come arredare una casa in stile giapponese?
Partendo dalla camera da letto in stile japandi, che più di tutti enfatizza la ricerca di benessere, serenità e accoglienza degli stili di arredamento giapponese e scandinavo. Qui l'elemento essenziale nella progettazione è senza dubbio il legno. Se il materiale naturale, fino a pochi anni fa, era l'unica scelta per chi volesse progettare questo spazio rispettando i canoni dello stile, oggi non è più così.
Le soluzioni in grès porcellanato effetto legno sono del tutto equiparabili, a livello di resa estetica, ai pavimenti e ai rivestimenti in legno naturale. Anzi, possono offrire varietà di legni pregiati, anche di provenienza orientale, difficilmente reperibili. Allo stesso tempo, le qualità tecniche del grès sono superiori sotto ogni aspetto - resistenza, inalterabilità, durevolezza - a quelle di qualsiasi materiale naturale. E possono garantire, valore essenziale, un rispetto della sostenibilità ecologica senza paragoni.
Ad esempio, la collezione Bio Attitude è stata studiata per evocare un senso di autentica naturalità e restituire l'immediatezza del fascino dei pavimenti in rovere. Ciò è ottenuto grazie alla scelta di accostare fibrature scure e quasi bianche, tipiche dei legni trattati con cere naturali, come quelli tradizionali giapponesi. La naturalità della collezione è esaltata dalla microstruttura superficiale, perfettamente coincidente con la grafica ad alta risoluzione: un tocco di raffinata rusticità per raggiungere un eccezionale equilibrio compositivo.
Per quanto riguarda i colori, le tinte predominanti in camera da letto sono quelle tipiche dello stile japandi, neutre, morbide e pastello. Le uniche nuance intense che possono essere impiegate qui sono il blu notte, il grigio scuro, talvolta anche il nero. Oltre al verde intenso, che può punteggiare la stanza anche grazie alle numerose piante collocate in un interno japandi.
Per creare l'atmosfera giusta nella zona notte, la luce naturale deve riempire la stanza entrando da vetrate spaziose. Può essere valorizzata grazie alla predominanza del bianco sulla biancheria, sulle tende e sulle pareti.
La scelta dei mobili, essenziali e mai in grande numero, dovrà orientarsi su un design dalle linee pulite e dalle forme minimal. I mobili bassi giapponesi tradizionali, come tatami e futon, e gli elementi decorativi, come shoji (paraventi in carta) e ikebana (composizioni floreali), possono essere combinati con elementi di stile scandinavo. Pensiamo ad esempio a poltrone dalla struttura in legno e dalla confortevole imbottitura tessile, così da raggiungere una vera ibridazione dinamica e solare tra le due culture.
Spazio dedito all’accoglienza e al relax, la zona living in stile japandi dovrà rispondere ad un preciso equilibrio sia in termini di arredi che di cromatismi dei rivestimenti. Infatti, il primo elemento da considerare nella progettazione di un soggiorno japandi è il colore. Le sfumature che meglio interpretano questa tendenza sono quelle neutre ed avvolgenti: beige, tortora, panna, avorio e più in generale i toni neutri da abbinare al bianco.
Anche in questo ambiente è l'effetto legno a dominare incontrastato ogni tipologia di superficie, da sfruttare tanto per i mobili quanto per il rivestimento dei pavimenti. Il parquet, infatti, è perfetto per un soggiorno in stile japandi. Ma non si tratta della sola soluzione.
Per restituire l’immediata sensazione di autenticità che questo stile ricerca possiamo sfruttare anche l’affascinante effetto pietra, come nel caso della collezione Waterfall. Questa, ricreando sulla superficie del grès gli effetti cangianti tipici delle pietre rocciose sedimentarie, richiamano il naturale processo di ossidazione della pietra, in continua trasformazione. Restituendo così una superficie che non è solo affascinante e ricca di carattere, ma anche perfettamente coerente con la filosofia zen che anima lo stile japandi.
Gli elementi di arredo dovranno essere pochi ed essenziali, dalle linee semplici ma con una matericità esplicita che invita al contatto. Spazio quindi a divani e poltrone di altezza ridotta, che ricordano quelli tipici delle case giapponesi, imbottiti con sedute accoglienti tipiche invece dei freddi spazi del Nord Europa.
Anche i mobili sospesi sono accettati, seppur posizionati in basso, così come madie e tavolini dall’altezza ridotta. Secondo la tradizione giapponese, infatti, scegliere dei mobili bassi assicura una connessione con le radici e con la terra. Come regola progettuale generale, ogni elemento deve richiamarsi a ideali di serenità e naturalezza, essendo in grado di creare una certa armonia con il resto dell’ambiente.
Anche per una cucina in stile japandi, il punto di partenza è sempre l'effetto legno, applicato come base neutra dell'intero ambiente, su cui introdurre altri colori e materiali, sempre in modo discreto. Si può ad esempio utilizzare il nero e il giallo ocra come colori d'accento, abbinandoli a un effetto legno naturalmente chiaro, donando un effetto suggestivo ma non invadente.
Le qualità delle piastrelle in grès porcellanato, che resistono a urti, liquidi, cambi di temperatura, ne fanno una risorsa essenziale per la cucina, anche per l'altissimo livello di igiene che assicurano. Soluzioni perfette, ad esempio, per ricreare un top cucina effetto legno o un parquet molto più resistente di quello naturale.
È il caso dei pavimenti creati con la collezione Bio Select: preziosa e fedele interpretazione di essenze di legni classici, proposte in colori contemporanei ed equilibrati. Accanto alle texture più naturali, Bio Select è una collezione ricca di innovativi decori che rivestono, rendendo unici, i luoghi della vita quotidiana.
Nelle cucine in stile japandi, inoltre, è fondamentale utilizzare porte scorrevoli o a scomparsa che nascondono gli elettrodomestici. Si riuscirà così a ottenere uno spazio visivamente più ordinato e pulito.
Per rendere l’ambiente ancora più in linea con questa estetica, è possibile aggiungere paralumi in carta di riso, vasi di argilla, sedie in vimini, ceramiche, piante. Fino a completare il tutto con l'esposizione di alcuni ingredienti, come frutta e verdura, che sono anche ottimi oggetti decorativi.